Rock che si mischia alla psichedelia, al dialetto, e alla musica etnica.
Gli abbruzzesi Cazzirro hanno fatto del proprio retaggio culturale le fondamenta della band. In "Pensieri Nella Grotta" ci raccontano stralci di vita quotidiana contemporanea e passata, perlopiù storie di disperazione, cantate tra l'Italiano e il dialetto della propria terra.
Ottimi musicisti, un hard rock che sconfina nel prog dalle forti influenze etniche. L'album si apre con "In a Little Country" in cui la vena più seriosa della band ci fa prevedere un disco oltremodo pesante, e si procede su questo registro con "Belle Sole Delina" e "Vaje" quasi completamente in dialetto. E' con "Se Ciai Fretta" che la band si scrolla di dosso la veste di cantastorie della tragedia e spicca finalmente il volo giocandosi anche la carta dell'umorismo. La title track è un ottimo esempio di crossover tra il prog-rock e l'etnico, si posiziona tra le migliori del lotto. "La Fine Si Avvicina" e "Che Mereche" ci mostrano anche una parte più psichedelica e intima.
Il dialetto e tutto il lato folkloristico della band potrebbe essere la scintilla che impreziosisce un progetto più ampio, presi in dose massicce invece appesantiscono molto. Appena i Cazzirro virano verso una leggerezza più disincantata le canzoni respirano a pieni polmoni. Mi è stato chiesto di recensire un album del 2011, spero che i Cazzirro, per i prossimi lavori, abbiano già messo in conto nuovi capitoli e nuove sfumature per la loro carriera.
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La recensione Pensieri nella Grotta di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-03-15 00:00:00
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