Estra Alterazioni 1997 - Rock

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Disse un tempo Jim Carroll: "Quando sono uscito dal ventre di mia madre mi hanno lasciato aperta soltanto la strada di lì alla tomba." Gli Estra sembra abbiano un conto in sospeso con questa frase: "chitarre e stridori", urla e lamenti, poeti e cantanti, musicisti e sognatori. "Alterazioni" sembra viaggiare per coppie, a cominciare dagli inevitabili paragoni col primo album ("Metamorfosi"), col quale il gruppo trevigiano esordiva ufficialmente riscuotendo un consenso unanime da parte della critica, soprattutto dopo aver fatto gavetta in tante manifestazioni come "Ritmi globali" dove già raccoglievano consensi. Il nuovo lavoro non teme confronti e non ha paura di "suonare"; sì, proprio di suonare, di gridare forte, di essere nelle orecchie e di dimostrare che ha una forza intrinseca che esplode fin dal primo ascolto e, paradossalmente, si consuma con lentezza, forse per effetto delle liriche di Estremo, senza dubbio uno degli autori più interessanti nel panorama della musica italiana. Alla faccia di Sanremo, ma anche a tutte le nuove tendenze tecnologiche, gli Estra, lo ripeto, ...suonano e ci danno dentro. Le prime tre tracce puzzano di acido, sia a livello di melodie che di testi ("ho visto quel muro che si chiama futuro crollare su di me"), delineando a chiare lettere un sound più robusto del solito, che non contraddistingue però tutto il lavoro. Anzi ci troviamo di fronte ad un insieme eterogeneo di intuizioni che mette in luce la poliedricità del gruppo come uno degli aspetti più caratteristici. Con l'apertura di "Preghiera", e nel susseguirsi dei brani, è evidente come la chitarra la faccia da padrone (aspetto che non stona affatto) conducendo il gruppo a cavalcate tutt'altro che easy ("Miele") ; "Nessuno" ha un gran giro di basso e il testo è fra i più taglienti ("cerco di non pensare ma ci ho in mente la scena / di me che mentre ti uccido chiedo ancora i tuoi baci") ; "Metà di me" (con alcuni richiami ai Moda nella parte finale del brano) e "Aria minacciosa" sono due canzoni in cui non viene smentito il canovaccio sul quale si svolge il lavoro: sangue, sudore e lacrime. "Puoi distruggere" viaggia tra stacchi di chitarra assordante (Abe usa anche l'archetto) e momenti di "calma apparente" in cui la voce di Estremo pronuncia le sue liriche piene di riferimenti al presente ("ma io che ho già il potere di distruggermi / che vuoi che dica di un potere che ha distrutto noi ???") con una intensità degna del miglior Jeff Bucley. Forse la critica sarebbe più propensa ad accostare il sound di quest'album a quello dei Marlene Kuntz, ma ancora non ci siamo. Si prenda stavolta "Un varco": chitarra acustica, voce ancora intensa di Estremo, atmosfere alla Alice in Chains (sentire "Jar of flies" per credere) per un capolavoro assoluto dove parole per descrivere il tutto sono per me inutili. Stesso discorso valga per altri pezzi come "In faccia al niente" e "Fiesta" dove la ritmica varia e accattivante (naturalmente non stiamo parlando di Pop!) si coniuga a liriche molto significative ("il potere resta il solo scopo dentro questo gioco che ci frega a noi"). Merita infine una citazione "Sei": tra accenni di chitarra, Estremo spezza l'incantesimo e fotografa la realtà quotidiana ("vivo nei ritagli / di una dubbia identità / cerco tra gli stenti / di questa fine umanità"). I quattro ragazzi piacciono, sanno mettere d'accordo sillabe e note (a dire la verità c'è ancora lo zampino del grande Bubola) e riescono a toccare le corde dell'anima anche con "Hanabel" ("il sole c'è / e adesso so / che le tue piume sono buone per voli che farai"), splendido motivo in cui ci si concede per una volta al sentimento. Alla fine, dalla posizione in cui si trovano, impongono alla casa discografica solo £. 25000 per il loro cd: ...correte a comprarlo.

Un grande album "Alterazioni", con uno spirito che può essere riassunto con una frase tratta da una canzone dello stesso: "In faccia al niente mi vedrai": alla faccia degli U2... rifondazione rockista!

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La recensione Alterazioni di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1997-04-02 00:00:00

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