the Selfish Cales 2 2012 - Psichedelia

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Tra primi Pink Floyd, garage, Kula Shaker e shoegaze, un buon Ep di una band che però deve ancora maturare e dare il meglio di se stessa.

I torinesi Selfish Cales sono giovani ed entusiasti. Memori della tradizione psichedelica/garage locale (qualche nome: Fantom’s e Astrali negli anni 60, The Sick Rose e No Strange negli 80) propongono un gradevole secondo EP, dalla copertina ispirata a “Disraeli Gears” (1967) dei Cream. Nessuna traccia di blues, sebbene psichedelico, qui, però: semmai ai Selfish Cales interessano immaginario e clima sonoro di quel periodo in cui il garage rock Sixties si colorava di bagliori acidi. Per cui qui si sentono echi dei primi Pink Floyd di “The Piper at the Gates of Dawn” (in “Light Worms & Old Dancing Ladies”) come brani in puro stile garage come “Psychedelic Eyes”, scelta per il bel video, semplice eppure d’impatto.

Ma il biennio 1966/1967 è per forza filtrato dai revival psichedelici posteriori: ecco che l’esempio degli anni 90 si affaccia tanto in “The Machine” e “State of Eternity”, dove la musa ispiratrice sono i Kula Shaker (con tanto di ritmo reggae), quanto nella conclusiva “Black & White Rainbow”, dove è trasparente il modello shoegaze di Ride o Chapterhouse. Proprio “Black & White Rainbow” è di gran lunga il brano migliore dell’EP: è qui che il delirio psichedelico fa il suo dovere, tra cori celesti e chitarre infiammate.

A giudicare anche dal video di “Psychedelic Eyes”, i Selfish Cales probabilmente sono un’ottima band live, ma su disco non riescono ancora a rendere la carica aggressiva e il sacro fuoco psichedelico che dovrebbe infiammare ogni loro brano. La molteplicità delle influenze, pur di genere, è senz’altro un tratto positivo, ma deve ancora amalgamarsi in una proposta compiutamente originale, per quanto qua e là la band faccia intravedere la propria personalità. EP consigliato agli amanti del genere, perché indubbiamente gradevole, ma per molteplici motivi ancora lontano dai vertici di altre proposte italiane di ambito psichedelico. 

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La recensione 2 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-01-16 00:00:00

COMMENTI (1)

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  • re 12 anni fa Rispondi

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