Un debutto claudicante che spreca l’opportunità di affratellare sotto un assolato cielo italiano le prelibatezze alt-pop di USA e Regno Unito
Il titolo è a suo modo profetico dal momento che, se ascoltato da lontano, appunto, tra una faccenda domestica e l’altra, l’album d’esordio dei Formanta! sembrerebbe scorrere tranquillo lungo i binari dell’indie-pop anglofono più rassicurante, quello insomma collocato giusto sul confine tra spumeggianti atmosfere da pic-nic e crepuscolari implosioni metropolitane. Visto (ascoltato) da vicino, invece, ci si accorge di quante tossine velenose si annidino tra i suoi gangli, pronte a minarne l’integrità dall’interno: al di là di un divario nettissimo tra una prima parte pressoché inconcludente (le prime 4 tracce), evocante confuse piroette melodiche da Prefab Sprout in debito d’ossigeno, e una seconda più pimpante, inginocchiata sui ceci davanti alle decorazioni orchestrali di Smiths e REM, ciò che più stordisce è la discordia d’intenti tra il maldestro manierismo vocale di Sabrina Gabrielli – una sorta di Kate Bush imbottita d’antibiotici (“No Title” e “Something Wrong” su tutte) – e gli arrangiamenti garbati dei compagni di squadra, staccati gli uni dall’altra come un tendine reciso. Un esordio che, a suo modo, spreca l’opportunità di affratellare sotto un assolato cielo italiano le prelibatezze alt-pop di USA e Regno Unito.
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La recensione Everything seems so perfect from far away di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-05-17 00:00:00
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