Una efficace sintesi sonora che pesca da Downset, Korn, Anthrax, Fluxus, Malfunk e persino dai Ritmo Tribale di "Bahamas"
Non è mia abitudine "ancorare" la formula musicale di un gruppo ad uno specifico periodo storico, anche se con i Cronica Nera la tentazione è forte. Il loro ep omonimo è infatti un incredibile concentrato di suoni fortissimamente anni '90, al punto che alcuni colleghi userebbero senza molte remore la classica espressione "fuori tempo massimo". L'affermazione non sarebbe del tutto fuori luogo, sia chiaro, ma liquidare la band ravennate in siffatta maniera sarebbe quantomeno ingeneroso.
Da quanto ci dicono, queste 4 tracce ci vuole ancora molta pratica e tanta buona volontà prima di emanciparsi dai modelli a cui la formazione attinge a piene mani. Però già il solo fatto che gli sia riuscita una efficace sintesi sonora che pesca, in ordine rigorosamente sparso, dal repertorio di downset., Korn, Anthrax, Fluxus ("Incolore"), Malfunk ("Ellissi di luna") e persino dai Ritmo Tribale di "Bahamas", significa molto. Purtroppo (per loro) è ancora presto poter dire che si meritino la promozione a pieni voti, però i segnali per fare qualcosa di buono ci sono.
Adesso occorre elaborare trame sonore che si smarchino definitivamente dai modelli, magari anche in fase di costruzione delle liriche, aspetto che ci pare sia stato sottovalutato dalla formazione. Allo stesso tempo una cura maggiore dei dettagli (ad esempio un po' di colore nei missaggi) servirebbe a rendere il tutto ancora più omogeneo. Li aspettiamo comunque al varco del primo disco molto fiduciosi.
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La recensione ep di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-12-14 00:00:00
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