Blood Red Water
Tales of addiction and despair 2011 - Stoner, Metal

Tales of addiction and despair

Fumosa e ossianica Venezia, nello stoner-sludge di questa formazione giovane ma ben promettente

Un mare di feedback, come quiete prima della tempesta. Così l’opener “Ungod” introduce il lavoro della formazione veneziana, la cui nascita data al 2010.

Il territorio, in cui riff monolitici e growling realizzano la piena sintassi del progetto, è un piano molto battuto già da Electric Wizard, Eyehategod, Cathedral et similia, dove lo sludge incontra lo stoner e il doom, e non manca quindi l’usura del già sentito (“Avoid The Relapse”), eppure l’eco punk ruspante e abrasiva, come in “Consideration/Commiseration” e in “Avoid The Relapse”, ideale incrocio tra Celtic Frost e un Lemmy dopo la tonsillite, non manca di creare una certa tensione nell’ascolto, come pure picchi di interesse sussistono nell’iniziale spoken word e nel conseguente conato del vocalist in “Modern Slave Blues”.

Dovranno pur farsi le ossa, ma il suono è già credibilmente ruvido e la scrittura sufficientemente personale da far drizzare qualche orecchio e, perchè no, disarticolare qualche headbanger.

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