Ancora un tuffo nel mare magnum di ascendenza post, con piacevole dinamicità (e qualche riserva).
Influenzata oltre ogni amore lecito dal post rock chicagoan, come dalle sue diramazioni al di qua dell'oceano, dove una sghemba new wave ha figliato creature di successo, la band in questione pone in essere un EP pacifico e carico di suggestivo classicismo.
Un piano da sonorità new age contraddistingue l'intro classicheggiante, prima di mollare il testimone alla diafana "X Agosto", dove pulsioni ambientali si coniugano ad una qual certa attitudine psichedelica, in cui si ravvisano certe schermaglie dei Mercury Rev in salsa post.
Mogwaiana (ad honorem) e apice dell'ep è di certo "À rebours", che spicca come riuscita "metafora" di ciò che l'album avrebbe potuto rappresentare (in altro spazio-tempo), ovvero un accorato tributo a un decennio di magia post, sublime ancorché maniacalmente codificata.
Il lavoro dunque tratta territori molto battuti, dove ricalcare cliché è opzione davvero a portata di mano: partendo da detta premessa, l'ascolto fluisce piacevole e disimpegnato, come un torrente di montagna.
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La recensione Kairos di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-03-13 00:00:00
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