Una band bresciana legata alla propria terra e un folk frizzante sono il connubio giusto per accendere gli animi e farsi ricordare.
Isaia e i suoi orchestrali irrompono tra la folla in una delle vie storiche di Brescia proprio come l'edizione straordinaria di un quotidiano gridata a gran voce da un giovane strillone spezza il piattume di una giornata come tante. L'arma che usano per attirare gli ingenui passanti e scaldare i loro animi è il folk, base solida di queste canzoni dal carattere popolare ricche di melodia e dal ritmo coinvolgente. Ammaliano con le loro storie quasi vere, si nascondono dietro drammi tragicomici, ma danno comunque prova di saper maneggiare bene parole e musica.
La title track grazie a una tromba squillante e a un tocco originale di fisarmonica rappresenta al meglio il carattere ruspante dell'intero ensemble musicale, che smussa gli angoli più pungenti scivolando nella pura dolcezza per la bellissima “Dolce Lulù”. Propongono una versione quasi gitana de “La canzone di Marinella” e riprendono un brano di inizio secolo scorso “Mario Marino”, divertente e carico di energia.
Sono spacciatori di serenate, le diffondono senza permessi ufficiali, ma da questa fuga in bicicletta da Piazza Loggia sono ormai passati due anni. Il loro vacuo reato è andato in prescrizione, non ci sono più pene da scontare e il tempo è maturo per un altro misfatto.
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La recensione Lo spacciatore di serenate di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-04-26 00:00:00
COMMENTI (1)
Si ringrazia la redazione di Rockit. Il misfatto è stato compiuto e presto sarà sottoposto alla cortese attenzione della redazione.