Molto di più figli del grunge che del post-punk, possono competere con gruppi emuli sui generis ben più blasonati
Gli Emily Witch sono la classica band che è fin troppo facile definire 'derivativa'. D'altro canto sono loro stessi a non farne mistero, scrivendo nelle note biografiche che "il genere proposto è un rock di matrice americana anni '90, ma aperto a numerose influenze che vanno dal post-punk degli inizi alla sperimentazione più noise".
In effetti le sonorità contenute nell'ep rispecchiano fedelmente la descrizione sopra riportata; anzi, a guardar bene, sono molto di più figli del grunge che del post-punk, molto probabilmente perché è più facile essere affascinati/influenzati da band quali Alice In Chains, Stone Temple Pilots, Mudhoney e Green River piuttosto che da Jesus Lizard o dai Killing Joke. La sostanza però è un'altra: "Painfully sober again" ha un gran bel tiro e il salto all'indietro di 20 anni che vi farà compiere non sarà il solito deja-vu.
Tracce come "Gerbera", "Parchimetro" (la migliore del lotto con i suoi affondi noise) e il singolone "Elevator" hanno infatti il pregio di suonare perlomeno fresche, al punto da competere con gruppi emuli ben più blasonati. Certo, c'è ancora da affinare qualcosa nelle evoluzioni chitarristiche per emanciparsi dai modelli, ma anche un lavoro sulle liriche (ad esempio sperimentando con l'italiano) aiuterebbe in questo senso.
Inaspettamente bello per una band all'esordio, questo ep merita le giuste attenzioni e, come di consueto, una pronta verifica sulla resa live del progetto. Per ora, avanti così.
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La recensione Painfully Sober Again [ep] di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-04-04 00:00:00
COMMENTI (1)
e bravi cazzo !