Chitarre debordanti e la piena consapevolezza che ‘rock>‘n’ roll will never die’ costituiscono l’asse portante della musica dei Kontatto Estremo. Il loro demo, “We’re gonna get you”, è uno sfrontato omaggio al meglio del rock più duro e puro che ha frequentato - e in alcuni casi continua a frequentare - le strade di uno stile intransigente e senza fronzoli.
Citano Motorhead ed Ac/Dc erigendoli a numi tutelari, ma si spingono ben oltre, e con ottima proprietà di linguaggio, a cominciare dalla voce di Emi, che fin dall’apertura, affidata a “Like a hurricane”, lascia presagire una vera e propria tortura per le menti più deboli e le orecchie più sensibili.
Ma il meglio deve ancora arrivare: “I’m the killer” è un esempio di heavy metal in puro stile middle ’80 che ricorda il buon esempio di gente del calibro di Exciter e Warhead. Diego al basso e Gigio alla batteria picchiano duro sui loro strumenti. Brutti lo sono (la foto dal booklet, d’altra parte, non lascia speranze!) sporchi un po’ meno (almeno lo speriamo!).
Scherzi a parte, i Kontatto Estremo sono cattivi, musicalmente parlando, come pochi altri in giro; bella l’ouverture di “The stone”, quasi epica: la canzone è dedicata a una sfilza di rocker che vivono sempre nella mente di chi il rock ce l’ha nel cuore, da Bon Scott a Rhandy Rhoads, da Frank Zappa a Phil Lynott, fino a Jimi Hendrix.
Brutali come in “I ruined myself” e “Stay Hard”, i Kontatto Estremo non danno adito a dubbi o ripensamenti.
Odio o amore. Solo eccesso. Non esistono vie di mezzo.
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La recensione We’re gonna get you di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-04-17 00:00:00
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