Niente di nuovo sotto il sole, se non il fatto di essere una formazione tecnicamente preparata
Quando, nelle note biografiche, leggi di ensemble che da cover band (in questo caso dei Red Hot Chili Peppers) si trasformano, nel naturale percorso di crescita, in gruppi che provano a cimentarsi con canzoni scritte di proprio pugno, provi in qualche modo un minimo di soddisfazione. Nel caso specifico dei Medea, i quali hanno l'umiltà di presentarsi con un demo, questo processo evolutivo è ancora agli albori. Si sente ancora fortissimamente l'impronta degli istinti originari, ovvero il fatto di essere ancora debitori nei confronti di un modello che dovrebbe invece diventare - e ci auguriamo lo faccia nel tempo - fonte di ispirazione.
Insomma, non basta riprendere le idee di John Frusciante (o anche di Dave Navarro) e piazzarci sopra dei testi in italiano per partorire canzoni interessanti. Altrimenti il risultato - nella peggiore delle ipotesi - rischia di suonare non solo banale, ma a tratti anche imbarazzante. Prendete ad esempio "Il teatro delle promesse", probabilmente la traccia più "impegnata" del lotto (o che tale vorrebbe essere) e ragionate un attimo: non vi sembra la brutta copia de "Lo spettacolo" dei Litfiba? E la successiva "Sonia", la cui intro iniziale di batteria è identica a "Rock'n'roll" dei Led Zeppelin ma che giusto qualche secondo dopo fa - nuovamente - il verso alla band di Pelù?
Insomma, niente di nuovo sotto il sole, se non il fatto di essere una formazione tecnicamente preparata, ma non basta assolutamente per pensare di poter comporre belle canzoni. Si rifacciano vivi solo dopo aver concepito qualcosa che abbia minimamente a che fare con la creatività.
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La recensione DEMO 2011 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-04-23 00:00:00
COMMENTI (2)
Anche se alcune critiche sono totalmente gratuite... Ciò che conta sarà l'album non certo questo DEMO.
Giusta disamine a un lavoro provvisorio e incompleto.