Come molti di voi avranno constatato, da almeno un paio d'anni pare impazzino le reunion. Ma tutto potevamo aspettarci tranne che una rentrée dei Rats, band che ormai avevamo archiviato come reperto storico del XX secolo.
Anche loro, per chi l'avesse dimenticato o, più probabile, all'epoca ancora non c'era, conobbero momenti di gloria e passaggi radiofonici grazie ad un singolo fortunato intitolato "Chiara", contenuto su "Indiani padani", disco sponsorizzato da Ligabue (suo il testo di "Fuoritempo"), che totalizzò circa 50.000 copie vendute. Questo però è solo un pezzo della storia, probabilmente quella conosciuta ai più, essendo già all'epoca (era il 1992) i Rats un ensemble non certo di primo pelo.
Succede quindi che nel 2008 il terzetto decida di ritrovarsi, prima per una serata concerto celebrativa e successivamente per incidere questo ep, per il quale non crediamo sia il caso di spendere parole di elogio. Certo, se ci calassimo nei panni del classico fan del gruppo emiliano non ci si potrebbe aspettare di meglio; trattasi infatti di 5 brani che rispecchiano in pieno lo stile del trio. Il punto, però, è che negli oltre 10 anni che intercorrono dallo scioglimento alla reunion tutto sembra rimasto immutato: nessuna evoluzione, nessuno spunto inedito, zero sussulti. Persino i testi raccontano le situazioni allo stesso modo di allora: "Stai con me fino alla fine / tu che sai come me che non c'è confine tra il male e il bene" oppure: "Sono felice come un re / non c'è più la mia regina e tutto è facile / volo sopra le nuvole pronto a conquistarmi un altro regno fragile" - e non mi pare si possa parlare di un particolare sforzo poetico.
“Metafisico equivoco”, in definitiva, è il classico lavoro riservato agli inguaribili nostalgici del sound di Wilko Zanni & co.; tutti gli altri al di fuori del target, potranno tranquillamente astenersi.
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