Cinque tracce che viaggiano sulla strada sicura del pop italiano e che si dimenticano facilmente.
La gentilezza nelle cose tipicamente lascia un po’ perplessi i diffidenti, quelli che stanno sempre lì, guardinghi, ad aspettare la fregatura. Nel caso delle cose gentili i diffidenti passano il tempo a domandarsi se si tratta solo di mestiere e buone maniere o di spontanea e rara autenticità. Se allora l’ep d’esordio di Riccardo Bellini, "Lagentilezzanellecose" per l’appunto, finisce tra le mani di uno di questi l’ascolto non si risolve mai e il punto interrogativo resta.
Le cinque tracce viaggiano sulla strada sicura del pop italiano, utilizzandone a dovere gli elementi più tipici: la melodia che va costruendosi a poco a poco, la leggerezza nel ritmo, arrangiamenti ricchi, il ritornello che cerca di risvegliare chi ascolta. “Il rifugio” e “Questa rivoluzione” ricordano il Samuele Bersani meno ispirato degli ultimi tempi, mentre le prime due tracce si distinguono per una vaga atmosfera lo-fi. I testi sono di quelli che suonano bene, ma lasciano poco addosso.
Insomma, niente di abbagliante. Eppure alla fine vi ritroverete a canticchiare qualcosa. Perché si sa, la gentilezza, anche quella di maniera, riesce a corrompere perfino i diffidenti più ostinati.
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La recensione La gentilezza nelle cose di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-08-07 00:00:00
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