Se per gioco dovessimo oggi fare la conta dei gruppi 'major' che meritano (e che si sono guadagnati negli anni) la stima incondizionata, fra questi compaiono senza ombra di dubbio i fenomenali Almamegretta, da sempre fra i gruppi preferiti del sottoscritto. L'occasione per (ri)parlarne e celebrare il loro talento ci è data dalla pubblicazione del loro primo disco dal vivo, che giunge nei negozi al compimento del 10° anno di vita del progetto guidato dall'immenso Raiz - fra le voci più significative nella storia della musica italiana e, contemporaneamente, fra i perfomer più carismatici che la Penisola abbia mai partorito.
"Venite! Venite!" vi consentirà perciò di apprezzare le qualità di una band che, dentro e fuori la sala d'incisione, ci sembra essere assolutamente unica; ma soprattutto vi spingerà a 'toccare con mano' uno dei tanti show del quartetto, nell'eventualità che finora non ne abbiate mai preso parte. I 9 episodi qui presentati, infatti, ci sembrano non solo un valido documento, ma anche un efficace compendio delle atmosfere trancedeliche che la compagine napoletana è in grado di ricreare ogni qual volta sale sul palco. Ciò è evidente soprattutto dopo la pubblicazione, e la relativa tournée, di "Imaginaria", ultimo episodio in studio che attesta il definitivo raggiungimento della maturità artistica.
Eppure, ascoltando il collage temporale della tracklist - le tracce, infatti, provengono da svariati concerti tenuti durante questi due lustri - non ci si accorge dell'eterogeneità del materiale, a dimostrazione del fatto che i Nostri hanno saputo mantenere un livello medio di scrittura che fin dall'inizio si è attestato su livelli invidiabili. L'unica pecca del prodotto sta forse nella selezione dei pezzi: la scelta, infatti, cade in gran parte sulle registrazioni dei brani primordiali (fra gli altri "Fattallà", "Sanacore", "Sanghe e anema", "O' sciore cchiu' felice"), mentre quelli più recenti sono utilizzati come lunghi intro di canzoni che hanno fatto la storia della formazione (ci riferiamo a "The cheap guru" e a "Fa' ammore cu'mme", che precedono, rispettivamente, "Figli di Annibale" e "Nun te scurdà").
Ma in fondo il giudizio positiv(issim)o non cambia, mentre la sostanza è tanto più varia rispetto agli originali quanto, senza dubbio, efficace; "Venite! Venite!" diventa perciò un buon pretesto per riascoltare il quartetto napoletano gustandolo nella sua versione più naif. Ciò senza contare gli inediti posti in apertura e intitolati semplicemente "Uno" e "Due", episodi fra loro completamente differenti: se il primo, infatti, può sembrare un ripescaggio da "Imaginaria", il secondo vede gli Almamegretta incrociare splendidamente la tradizione melodica italiana (complici, forse, le tastiere affidate a Mauro Pagani) con sonorità post-moderne.
Imperdibile.
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.