L'elemento che rende davvero interessante questo esordio dei Quebegue è la capacità di essere leggero, di avere - semplicemente - il tono giusto, adeguato
I Cappello a Cilindro ve li ricordate? Un disco niente male, uno così così. Poi la conversione dal folk all'indie rock e il cambio di nome in Eva Mon Amour. Ecco, il percorso musicale interrotto bruscamente dai Cappello a Cilindro potrebbe ripartire ora con i toscani Quebegue. Per intenderci, si parla di cantautorato, con la parola in primo piano e brevi escursioni folk. Il tutto sorretto da un'operazione fondamentale, ovvero un'iniezione massiccia di pop, nell'approccio e nelle soluzioni.
Un risultato che porta a pezzi leggeri, che sembrano fatti apposta per i prossimi due mesi di ascolti estivi. Per dire, prendete "Una settimana con Veronica". Il testo non è davvero niente di che, racconta sette giorni con una ragazza, nello stile di gruppi tipo L'officina della camomilla, ovvero senza grande rifinitura e con tante parole e situazioni quotidiane. Musiche e arrangiamenti, però, sono curati. Semplici, lineari, ma curati. E spostano tutto in area Cremonini - ovvero uno che le canzoni pop le sa scrivere - con tutto il carico brit che questo riferimento si porta dietro. Soluzioni musicali talmente adatte da far poi rivalutare anche il testo stesso. Discorso simile anche per "Favola", mentre "Vino divino" ed "Eraiva" sono i pezzi con i più evidenti richiami cantautorali.
Al di là di queste considerazioni, però, l'elemento che rende davvero interessante questo esordio dei Quebegue è la capacità di essere leggero, di avere - semplicemente - il tono giusto, adeguato. Di passare dai testi semplici citati in precedenza a quelli più complessi, come nel brano di chiusura, senza far pesare lo stacco. Non è facile e per questo i Quebegue meritano complimenti e attenzione.
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La recensione Quebegue di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-06-21 00:00:00
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