Un gran disco, ci voleva e ci serviva
"Di Niente E Di Nessuno" è un gran disco, che ci voleva e ci serviva. Le canzoni sono tante, lunghe e il libretto dei testi è talmente spesso che non si riesce a tirare fuori dalla custodia del cd. Più lo ascolto e più mi dico finalmente. In realtà sono oltre dieci anni che Andrea Pugliese è Pula+, alle spalle ha un altro disco e vari mixtape, tra cui "In Forma (Pre-Di Niente E Di Nessuno)". Da sempre racconta la sua storia a modo suo, più politically incorrect di molti altri, ma con grande stile.
Forse la telefonata che riceve da Dio è vera! Forse "Pronto?" è tutto vero e questo disco è lo strumento più forte per farsi sentire. Magari ora ha una missione, proprio come i supereroi. "Di Niente E Di Nessuno" rompe gli schemi, Pula è in forma, sì, e sfonda tutto, di testa, di cuore e anche di pancia. In un momento in cui tutto è sempre più plastificato, sintetico, fashion e gommoso, una valanga di rime crude addosso fa bene a tutti. Io continuo a dire finalmente. Pula+ è quello che in "Briciole" la buccia di banana la usa come tavola per scivolare; quello che se crolla il mondo lui si sposta. Eppure contro il mondo ci combatte tutti i giorni. È lui stesso la sua prima musa, lui e la sua vita, quella quotidiana e quella più intima; la sua città, che come diceva in una canzone più vecchia, ora ha portato a brillare sul serio. Autocelebrazione sincera, nel bene e nel male; come Andrea e come Pula+, ci fa sentire le sue paure, ma anche quanto è forte. E se in "Faccio subito" parla di più il rapper, in "Quello che rimane" è l'uomo a prevalere. Ci sta se a Torino lo chiamano il lupo, diffidente, schivo, libero; e ne restano ancora pochissimi.
Pula+ ribalta tutto, le cose brutte te le dice ridendo, le cose belle te le dice quasi soffrendo. Lo scrive ed è vero, che quando ride è serio: "Mi prendo giallo" è veloce, gasa, il giallo è il colore del sole, sembra divertente. Invece no. Tipo "Help!" che sono quasi cinquant'anni che la gente la balla felice come impazzita, ma Lennon gridava aiuto al mondo. Solitudine, delusioni, difficoltà, ma anche voglia di fare, di spaccare tutto, con Dj Tsura vuole "Cambiare le cose", un bel manifesto. Il disco è pieno di ospiti e collaborazioni importanti, anche per questo ogni pezzo è un gioiellino a sé, per una rima, un beat, una melodia, un campionamento. La maggior parte dei pezzi sono prodotti da Luda, fondamentale nel musicare le storie di Pula, e alcuni sono tra i più potenti del disco, come "Superman". L'ispirazione è geniale e il testo è impegnativo. Coraggiosi entrambi. Anche la title track è opera di Luda. Potentissima! Le parole di Pula sembrano cucite sopra la base e la strofa di Fabri Fibra è proprio la cigliegina sulla canzone. Ci sono Primo e Danti, ne "I tre colori"; questa è divertente, se balli fai bene! C'è Levante, che oltre a cantare con Pula in “Briciole”, lo fa anche chiacchierare. I quasi tre minuti di "7.07" sono fin troppo intimi, stando ad ascoltare sembra di sbirciare dal buco della serratura. Potere delle ragazze, che comunque non sono mai abbastanza, nella musica e soprattutto nella cosiddetta scena rap/Hip-Hop.
Se si ascoltano i brani originali che hanno ispirato alcuni pezzi, "Di Niente E Di Nessuno" è ancora più bello. Vere e proprie chicche musicali e la trasformazione è sorprendente, quasi magia. "Uomini a metà" confezionata da Squarta è incredibilmente commovente e triste. Eppure Pula infonde coraggio. Un disco con davvero tante sfumature perchè c'è il rock, il metal, un po' di dark, l'elettronica, la chitarra di Dario Zampetti in "Solo io". E poi è un "Discopunk", incazzato di brutto con il mondo intero. Pula+ dirige e tiene insieme tutto questo, con il suo rap e le sue rime lucide, le sue inflessioni, i suoi respiri, il suo flow, appassionato e inarrestabile, la sua voce, atipica, incisiva; ti grida in faccia, e poi calmo ti racconta cose importanti. È autentico, gli credi fino in fondo, anche quando parla d'amore. E tra le sue rime più rabbiose, perchè anche lui ci va giù pesante con le donne, ci sono strofe e parole che a ogni donna piacerebbe sentirsi dire. "Siamo nel letto e tengo la luce accesa così ogni volta che mi giro amore è sempre una sorpresa". È un vero romantico in "Un'altra canzone d'amore", suona anche la chitarra e si merita un altro +. "Di Niente E Di Nessuno" è un gran disco, che ci voleva e ci serviva. Alla fine del video di "Uomini a metà" c'è scritto così: "Dedicato a tutte le vite a metà. A chi guarda ma non può sentire, parlare e toccare."
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La recensione Di Niente E Di Nessuno di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-06-22 00:00:00
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