Lilith And The Sinnersaints
A Kind Of Blues 2012 - Cantautoriale, Rock'n'roll, Blues

A Kind Of Blues

Torna Lilith con i suoi "peccatori", per un tuffo nel vintage colorato di blues, soul e tex-mex

Il battesimo di Lilith data al 1981, epoca seminale per quegli oscuri anni che segnarono il passaggio da approdi parzialmenete consolidati - portato cult di un’epoca rabbiosa e antiautoritaria - alla deriva della New Economy, di un abisso culturale e ancora oltre. Nacque con i Not Moving, Lilith, ed acquisì un’esperienza quasi decennale, tra produzioni e concerti disseminati in mezz’Europa. Dopo la scissione del gruppo (1988), la songwriter dà origine alla sua seconda partenogenesi, trasmutazione più acustica e blues.

Queste, segnatamente, tra pulsioni più o meno avant, le coordinate di una passione che l’ha bruciata fino a quest’ultimo disco, nel quale è affiancata da Massimo Vercesi (guitars/ bass/ vox), da sempre collaboratore dell’artista, e Tony Bacciocchi (drums).

Parte senza indugi “Lo Faccio per Te”, sensuale declinazione da dinamica amorosa a componente blue-soul, o intimo soliloquio notturno, così come altrettanto crepuscolare risulta “Jimmy il Portento”, seventies-fuzz-oriented, calda atmosfera da storyteller da saloon. Il tono mascolino di Lilith s’eleva a compiuta espressione sul lato oscuro e garage del disco (“Know It All” e “Baron Samedi”), una vena no art-punk che molto ricorda l’animosità controllata di Patti Smith et similia.

E’ un viaggio nell’oscurità "italo-americana", "A Kind Of Blues", tra il deserto tex-mex tremulo di calore (e animato dai rotolacampi), e le visioni notturne da balera di provincia (“La Notte”).

Ulteriore notevole testimonianza di una “carriera” altrettanto notevolmente inossidabile, per un’artista sempre in punta di piedi, oltre il fragore della bolgia.

Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.