Un giovane ensemble della provincia di Latina arriva finalmente alla prima vera produzione, proseguendo sul sentiero gia esplorato in un precedente demo apparso tempo fa su queste pagine.
Per quel che riguarda Rockit, non siamo quindi di fronte ad una vera novità, dato che quasi tutti i brani presenti su questo Poi un giorno mi hai assassinato erano gia presenti sul demo menzionato.
Come gia detto nella precedente recensione, i Tecnosospiri evitano di rivendicare una netta appartenenza ad un determinato genere musicale e per tale motivo potrebbero anche apparire "fuori moda" vista la tendenza odierna, ma mi sento di dire che questo può essere un punto a favore. Comunque é certo che Morgan dei Bluvertigo deve aver lasciato più di una traccia nell'atteggiamento con cui i Tecnosospiri approcciano il "fare musica" e per questo, pur partendo da una base decisamente più rock, le composizioni presentano quelle forti venature pop un po ridondanti tipiche della musica anni '80.
Forse qualcuno potrebbe pensare alla solita brodaglia riscaldata, ma è doveroso riconoscere a questi ragazzi una pregiata dose di carattere, che consente loro di comporre e arrangiare brani mai troppo scontati e dai quali non di rado si assapora un talento ancora da scoprire.
Certo, nulla di estremamente nuovo all'orizzonte, eppure il disco dei Tecnosospiri gira nel lettore in maniera estremamente gradevole, magari senza provocare sussulti o attimi di grande eccitazione, ma sempre con il piglio di chi non ha paura di confrontarsi con le proprie idee.
Si capisce fin dalle prime note che i Tecnosospiri sono alla ricerca di un'espressione intesa come sottile equilibrio tra portante sonora e struttura lirica. Ecco quindi che i ragazzi intrecciano corpose chitarre con arzigogoli elettronici, piano e sytnh con inserti di archi, alternando momenti molto intimi con aperture più giocose e avendo sempre in mente i parametri fondamentali per costruire una tenace melodia.
In questo impianto sonoro, risulta fondamentale il ruolo dei testi, che si snodano su tematiche diverse e molto interessanti, con il gusto per una scrittura che, almeno nelle intenzioni, vuole essere elegante e profonda, ma che talvolta rischia di diventare troppo "intellettuale", provocando qualche fastidio per l'eccessiva enfasi.
A questo punto non resta che lasciare nuovamente in sospeso il giudizio sui Tecnosospiri, il cui progetto non sembra ancora "completo" e definitivamente maturo, ma che gia così ha le potenzialità per affascinare un determinato pubblico.
Rimaniamo in attesa del definitivo cambio di marcia...
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La recensione Poi un giorno mi hai assassinato di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-05-06 00:00:00
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