Un contrabbasso e una chitarra. Punto. Scelta assolutamente coraggiosa quella dell’Humpty Duo. Si parte con una camminata di note basse, su cui la chitarra inizia timidamente a farsi sentire, per poi lanciarsi in un circolo di soli mai scontati e tante soluzioni interessanti.
Fin da subito “Acoustic Groove” si impone come un disco che vuole essere ascoltato, che non resta in sottofondo come spesso succede al jazz quando si mischia all'easy listening. Capisci le sfumature, capisci che è davvero un disco scritto a quattro mani e inizi scommettere sulle influenze dell'uno e dell'altro.
Senti Charlie Byrd e Jim Hall. Senti il Pietropaoli che ha animato tante belle incisioni. Senti il Jazz lontano dai cliché del genere, quello capace di tenerti sveglio per tutti i 50 minuti. Unico appunto, avrei azzardato un po’ di più nell’unica cover di “Humpty Dumpty” di Coleman, ma tant’è: “Acoustic Groove” è un ottimo disco.
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