"Albedo" è una prova di grande carattere, ricco di stratificazioni sonore e di ottimi spunti, bravi.
Quartetto strumentale proveniente da Arona, in provincia di Novara, gli Orbe si affacciano al pubblico con "Albedo", un album energico e impulsivo.
Il concept delle cinque incisioni è ispirato dal saggio di Joseph Campbell, "L'Eroe Dai Mille Volti" ed è un campionario umbratile di suoni ipnotizzanti ed eterei. La visione globale di questa produzione sì concretizza nella splendida scelta delle atmosfere sonore offerte: gli strumenti, spinti da un respiro internazionale che ci catapulta a Los Angeles fra i dettami sonori degli A Perfect Cicle, si alternano coesi in trascinanti esplosioni spiazzanti. La decisione del minutaggio di ogni traccia (la durata media è di dieci minuti l’una), amplifica una sensazione d’instabilità viscerale, sottolineata a sua volta, dai continui sbalzi “d’umore”; si passa da attimi in cui la fluidità degli strumenti trascina in un vortice mellifluo e rilassato, a frangenti dove tutto s’increspa in un frastuono provvidenziale e vibrante.
In un genere, come quello strumentale, dove il confine tra disastro e capolavoro è così labile, ci si affida al sentore che lascia la visione globale del disco. Se l’ascolto, come in questo, risulta fluido e istintivo, dove ogni strumento ha dato il suo valido contributo col giusto piglio, ci si trova di fronte ad un buon disco strumentale. Come in questo caso. "Albedo" è una prova di grande carattere, ricco di stratificazioni sonore e di ottimi spunti, bravi.
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La recensione Albedo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-07-24 00:00:00
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