"Outside the Fence" è l’ennesimo tentativo italiano di appropriarsi del pop punk americano. Lo si vuole afferrare con le unghie e riproporlo in modo personale, ma, ahimè, il risultato è la solita ripresa poco originale di No Use For a Name, New Found Glory e via discorrendo.
Sei tracce ben registrate e, diciamolo, composte a regola d’arte, se si tratta di riproporre in maniera pedissequa i canoni di un genere. Il disco è allegro, scanzonato e immediato, ma non riesce a colpire nel profondo e a rimanere in testa. Poco punk, tanto pop sporcato da una chitarra elettrica finto-aggressiva. Solo negli ultimi brani s’intravede un barlume di spinta personale, vedi “Dear Charlie You Ruined My Life” che ha ritmiche più convinte e un sound più variegato.
Il disco è ben registrato, modaiolo nel senso che potrebbe benissimo finire in qualche teen movie punk rock oriented, ma per impressionarmi ci vuole di più. Attendo il prossimo lavoro per capire che strada deciderà di prendere la band.
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