Perché la banana è storta? Non lo sappiamo, ma possiamo meditare sulla questione mentre balliamo al suono elettro-jazz-trip-pop di uno degli album più internazionali sentiti di recente.
Non polemizzerò mai abbastanza contro la tendenza - molto italiana, direbbe Stanis La Rochelle e direi anch'io - a costruire recinti ideologici dentro cui rinchiudere gli artisti, e guai a chi si muove: Sei indie? Allora che ci fai a sanremo? Sei pop? Allora che ci fai su Rockit? Sei jazz? Fai il colto. Sei dance? Tamarro! Se sei intelligente non ti diverti, se ti diverti non sei serio. Basta. Meno male che c'è e ci sarà sempre qualcuno che se ne frega dei recinti. Tipo i Kramers.
Che abbattono staccionate brandendo asce fatte di elettronica contaminata con di tutto un po', sempre divertendosi e facendoci divertire, e sempre con quell'attitudine sapientemente giocosa che qui da noi è una rarità, cosa che rende ancora più prezioso ques'album. Un gioiello stroboscopico made in Italy, da sfoggiare in occasione di party e dj-set in stile nordico, in abbinamento con I'm From Barcelona, Los Campesinos!, Architecture in Helsinki, ma anche con Goldfrapp, Bjork, Erlend Øye e in generale a tutti gli allegri e meno allegri artisti dello sconfinamento e del rimescolamento.
“Warum Warum ist die banane krumm” è una giostra di strumenti e voci variopinta e cosmopolita, che si muove vorticosa fra suoni eterei e altri più sanguigni, fra dancefloor e sale chill-out, electro-clash e trip-hop, sussurri e grida, colori caldi e freddi, sfumature di jazz, di art e di happy music, perfino una specie di country sbilenco (“Girl Who Came From Nowhere”). Come ogni giostra può far girare la testa, ma è sempre meglio una vertigine di uno sbadiglio da noia, o no?
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La recensione Warum Warum Ist Die Banane Krumm di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-04-10 00:00:00
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