Attitudine sfacciata. Urgenza espressiva. Carisma naturale. Sfacciataggine giovanile. Le Furie sono una piacevole sorpresa, da appuntare alla voce "un giorno forse importanti". La giovane formazione fiorentina arriva infatti all'esordio con un lavoro interessante, per quanto ancora incompiuto e altalenante.
Il progetto ruba ampiamente dalla tradizione rock italiana anni novanta, Afterhours su tutti, ma anche Verdena e Benvegnù. Non lasciatevi però intimorire dalla possibile banalità delle fonti d'ispirazione, perchè Le Furie riescono ad innestare elementi personali, deviando anche verso Fine Before You Came e Distanti, con rapide incursioni anche nei seventies più classici.
"Andrà tutto bene" è un disco che sorprende anzitutto per il livello della produzione, ricca di arrangiamenti sopraffini e suoni splendidi, grazie anche all'opera di Taketo Gohara. Le canzoni spaziano tra fragore chitarristico, fiati, archi, tastiere ed atri ricami strumentali. Su questo impianto, tra grida, cori, controcanti e sussurri, costruiscono un intenso tessuto narrativo, colmo di spleen, suggestioni intime, rigurgiti amorosi e qualche angosciante visione metafisica.
Peccato che il disco viaggi tra alti, altissimi e bassi, bassissimi, talvolta anche nella stessa canzone. Colpi splendidi e crolli madornali si susseguono l'un l'altro. Soprattutto le liriche risentono di un'ispirazione non sempre all'altezza, con cadute di stile ed ingenuità. Nonostante ciò, il disco scorre tutto d'un fiato e regala momenti di piacere sincero. Il potenziale c'è tutto. Il tempo per aggiustare il tiro anche. Ampia fiducia in ciò che verrà.
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