Disco pieno di contaminazioni, in cui su Beat di matrice Hip Hop si stagliano intermezzi dal sapore soul e futuristici synth elettronici. Un lavoro trasversale, che si muove su territori differenti, lasciandosi ascoltare con una semplicità ed un piacere non comuni. Fresco è dire poco.
Quiroga! Chi era costui? Poco si conosce dell'artista in questione salvo che, per sua stessa ammissione, sia in continua fuga dalla realtà quotidiana; tanto invece si può percepire attraverso la sua musica. Una fusione di Hip Hop contaminato dal soul e dai suoni sintetici di matrice 90's. Questo volume quattro è un disco pieno di bombe a mano, lanciate manco fossimo al centro di Baghdad, con gli americani ancora alla ricerca del povero Saddam.
Questo disco è il lavoro giusto da ascoltare mentre fai l'amore, mentre bevi davanti ad un bar con gli amici, seduti in posa alla Guido Nicheli, cammini per strada sulla tua bmx lasciandoti alle spalle strade assolate, fumi dosi e dosi di roba buona o semplicemente cerchi qualcosa che ti risollevi il morale. Un disco di sentimentalismi da nuovo millennio, in un'epoca in cui non contano più le parole, quanto piuttosto le emozioni e le visioni. Quiroga arriva all'improvviso, portando con sè il suo verbo, fatto di beat duri e bassi pesanti, che ti colpiscono in pieno petto, lasciandoti il cuore a riverberare per ore, come sotto l'effetto di una strana macumba.
"Vol. 4" si mette lì, di traverso tra i generi, capace di farsi apprezzare tanto dai fondamentalisti del beat da drum machine, quanto dagli amanti delle raffinatezze elettroniche o dagli hipster più incalliti a caccia della novità più fresca. Se ami la musica ricercata e mai banale, probabilmente non riuscirai a rimanere fermo ascoltando questo disco.
Come un novello Onra con più anima o un Flying Lotus meno cerebrale, Quiroga si stalla tra quei nuovi genietti del rinascimento elettronico nostrano. Forse non avrebbe neanche bisogno di paragoni troppo ingombranti, tanto per lui parlano la sua musica ed i suoi beat. Fermatevi un momento ad ascoltare e poi fatelo ancora ed un'altra volta ancora, non riuscirete più a smettere. Questo ragazzo è talento puro, ma non gridiamolo troppo forte.
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La recensione Vol.4 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-04-09 00:00:00
COMMENTI (1)
Ottimo davvero...