La sensazione finale è che qualcosa di buono ci sia anche in questo “Lo fi pallini”, ma che troppe cose debbano essere riviste.
Cantautorato minimale a base di sonorità lo fi e noise. Un ascolto che si rivela difficile fin da subito, sia per il genere non proprio orecchiabile, sia per la bassa qualità della registrazione (d'altronde come aspettarsela migliore, il titolo era una premessa più che chiara). Le 9 tracce, pur abbastanza eterogenee dal punto di vista sonoro, sono un quadro rappresentativo piuttosto chiaro e fedele dello stile acido e claustrofobico che Stinglius Carcal vuole avere. I risultati sono sono altalenanti e discontinui, gli spunti interessanti si alternano a bozze incomplete e senza una precisa direzione. “Sine titulo” e “Signor canzone triste” sono gli episodi migliori: la prima è un nenia psichedelica, come se Battiato cantasse sui Disciplinatha. La seconda è acustica e sporca, con una depressione che sfiora quasi i Nirvana.
La sensazione finale è che qualcosa di buono ci sia anche in questo “Lo fi pallini”, ma che troppe cose debbano essere riviste. A partire dall'approccio con lo strumento e il modo di registrarlo, per poi proporlo all'ascoltatore. Anche il lo-fi va studiato e approfondito, al momento qui prevale l'aspetto più amatoriale e irritante.
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La recensione Lo Fi Pallini di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-07-18 00:00:00
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