Un disco dei Mariposa, con la nuova voce femminile. Ripescando nel repertorio e continuando a guardare al pop.
Aggiungi una a e passi dal gioco alla spiaggia. Fuori Alessandro, dentro Serena. Prendi qualche canzone già edita, la centrifughi e ci aggiungi anche una cover dei Devo. Ditemi voi se non è musica componibile questa!
I Mariposa sono tornati con “Semmay Semiplaya”, un nuovo Ep acustico-elettrico di 7 tracce che a Bologna è stato presentato con un tour a tappe, tutte nello stesso giorno e in luoghi chiave della città cari alla band. La notizia? Che a cantare non è più un uomo ma una donna. E con buona pace di Alessandro Fiori, indimenticabile frontman che ha lasciato il gruppo dopo una dozzina d'anni e altrettanti dischi, si deve subito dire che Serena Alessandra Altavilla, cantante dei Baby Blue, è un concentrato portentoso di sensualità e fascino timbrico. Brava e delirante quando serve, si destreggia con i suonini degli strumenti giocattolo usati nel disco e con i vari synth che, a quanto pare, escono fuori anche dagli ultimi ritrovati della telefonia mobile.
In “Semmay Semiplaya” c'è la versione inglese di “Pterodattili” (“Pterodatcyles”, ovviamente) oltre a quella italiana. La prima, dissacrante, con tanto piano e l'armonica che sembra di stare in un saloon (o in un film di Tim Burton). Poi c'è il pop elettronico, un po' di funk, il cantato soffiato di “Tre mosse” che si (ri)candida al podio delle hit dell'estate. “Pompelmo Rosa”, dal disco "Domino Dorelli", lo-fi ma allo stesso tempo avvolta da un'aura sacra. E “Frustalo”, cover dei Devo, in italiano, che oggi poteva nascere dalla mente di gente come i Talking Heads. Infine, “Chambre” (che col francese al femminile è proprio un bijou) e “Specchio”, del 2009.
Un disco che incuriosisce, soddisfa e come sempre stuzzica l'udito, ma che cela più cambiamenti di quelli che sembrano. I Mariposa sono come una famiglia, una grande famiglia che fa da tanto tempo avanguardia e che è capace di autorigenerarsi e trarre il meglio da quello che succede intorno ai suoi componenti. Sofisticati, ma dai tratti volutamente naif, instancabili e veri portatori di cultura (ah, la Trovarobato ha pure riaperto il Magazzeno!), hanno messo un punto e a capo, e deciso che il pop, soprattutto quello che ha il permesso di appiccicartisi alle orecchie, a loro piace assai. Ce ne eravamo accorti, ora vedremo cosa tireranno fuori dal cappello in questa nuova veste: piena fiducia nel settebello.
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La recensione Semmai Semiplaya di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-04-20 00:00:00
COMMENTI (2)
Artisti!
confezionano bene suonano bene sono ben prodotti impeccabili colti ..... per il resto e' solo un esercizio di stile .... bravi musicanti e niente piu'... non siamo tutti artisti.....