“Give your heart time to slow down”, ma il cuore continua a battere all’impazzata, come l’incedere leggero ma veloce della batteria. La melodia ci prova a farlo ragionare, a dettare le regole di un sentire pacato e conciliatore, ma forse quella del tempo è solo una favola che ci raccontiamo per smettere di soffrire: alla fine, quello che resta è un unico suono, un po’ grave e un po’ sporco.
Così si conclude il nuovo breve ep dei Videodreams e questa terza treccia è la sintesi migliore delle idee messe in circolo: ritmi ipnotici e lievi, sonorità fredde, aperte ma evocative, intervallate da dichiarata liricità ("Quicksadness"), melodie morbide che si fanno spazio discretamente. Tre tracce sono davvero poco per capire se l’operazione è riuscita, ma mettere argini ai sentimenti non significa farli smettere di vibrare.
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