Un disco sospeso tra combat-folk e rock, firmato da una band che avrebbe anche carte migliori da giocare
Pisani, nascono da una vera filarmonica municipale e sono in giro da parecchi anni. Questo loro esordio discografico, “Ad altra terra, in alto mare”, è fatto di canzoni combat folk, decisamente anni '90, con aperture un po' più rock, accenni di reggae e venature etniche e cantautorali. Sono la Filarmonica Municipale La Crisi e sembrano un po' buskers, un po' rockettari. Parlano di crisi, come svelano nel nome, di speranze perdute in questo mondo del cavolo, di storie di ordinaria precarietà.
Ci sono pezzi allegri, che ricordano un pop scanzonato di un paio di decenni fa come “Il Collettivo Immaginario” o “Tronfio, Sbadiglioso e Mattutino”, con i fiati che supportano marcette da cappello e cilindro. Poi, qualcuno più noioso o poco originale, come “Cris(Anthem)i” o “Omero”. E pure una sorta di tappeto di didjeridoo (in “La carne”), con tromba e batteria incalzante di sottofondo che si trasformano, quasi all'improvviso, in ritmi in levare, rullata e grancassa fissa. La traccia d'apertura, “Esco in cerca di fresco”, ha tutte le carte in regola per sostituire una buona volta l'ormai insipida attenziò-concentraziò (sì, della Bandabardò) che, nonostante, tutto fa ballare e cantare.
Teatrale, ma d'un teatro forse da dèja-vu, appassionata e senza dubbio coinvolgente dal vivo, questa band ha fatto un'opera prima da sufficienza. Forse rientrano troppo nei ranghi di un filone che, per quanto possa impegnarsi a spaziare tra generi diversi, ha avuto marchi di fabbrica quasi generazionali. Intoccabili, per molti, inesistenti per tanti altri. Sarebbe bello vederli al lavoro su una materia un po' più originale e che riesca a sorprendere. Ma chissà se è tra il loro progetti...
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La recensione Ad altra terra, in alto mare di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-05-21 00:00:00
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