Stardog Mañana you’ll see... 2002 - Rock, Indie, Gotico

Mañana you’ll see... precedente precedente

Gli Stardog arrivano dalla Lombardia e si propongono con questo cd registrato live in studio. Le prime note di “Mañana you’ll see…” predispongono ad un favorevole giudizio. Ci troviamo finalmente dinanzi ad un disco che suona diverso, sia per la dimensione acustica prevalente sia per le atmosfere proposte. “Shiny days” è un brano per sola chitarra e disturbi elettronici con un cantato che ricorda il Cantrell degli Alice In Chains versione unplugged. Con la successiva “Way of the hobo” si evidenziano le maggiori influenze: quelle di un traditional rock rurale che rimanda a nomi ingombranti come Bob Dylan e Neil Young, senza per questo sfigurare nella mera scopiazzatura. E questo è un pregio che si sviluppa in tutto l’album, passando attraverso ballate sommesse (“Unkind” e “All my blues”) e brani più energici (“Don’t shoot on me”), mantenendo come tratto comune un’aurea roots più o meno evidente a seconda dei brani.

Un album derivativo ma in senso positivo questo degli Stardog, che mi ricorda una grande band italiana degli anni ottanta troppo presto dimenticata: Four By Art. Da segnalare infine una bella versione di “Don’t forget me” che non si può certo paragonare a quella fornita da Mark Lanegan, la cui voce non ha paragoni, ma regge bene il confronto.

Che si apra in Italia anche un filone alternative-country? Non lo so, comunque dopo l’ottimo esordio dei varesini Midwest, questo degli Stardog promette bene per il futuro.

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La recensione Mañana you’ll see... di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-05-16 00:00:00

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