Da quindici anni sulla breccia, gli Avvolte propongono il loro rock ‘totally ‘90s’ impreziosito da molteplici collaborazioni.
L’amara constatazione di un nuovo giorno privo di spunti davvero vitali, circondati da notizie non buone, consapevoli di troppi errori, non solo nostri. “Nessuna Rete” a tessere note profonde con la voce di Lydia Lunchche scava nell’atmosfera cupa di oggi col piglio duro di chi ama senza cedere mai a leziosità, e presto si snocciolano brani che si muovono tra rock decisamente nineties e ballate aspre costantemente sostenute da sezioni ritmiche, ora rabbiose e poi misurate. Tante collaborazioni a impreziosire l’album, dai Sikitikis in “Per Essere Viva”, alla chitarra di Roberto Angelini ne “La Vita Che Ti Spetta”, e ancora Franz Goria, e Luigi Napolitano dei Fratelli di Soledad, tutti a sostenere una band attiva da quindici anni e che dimostra ancora una gran voglia di fare, nonostante il sound risulti a tratti anacronistico e comunque legato a doppio filo ai ricordi di un passato che pare dietro l’angolo, ma perdura solo nelle istantanee e nei dischi che mandiamo in loop quando desideriamo abbandonarci alla nostalgia. Un lavoro ben fatto, gradevole, privo di fasi apicali ma che in fondo non promette più di quel che dà: ecco, un disco onesto. E, di questi tempi, trovo che sia una gran dote.
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La recensione L'essenziale è invisibile agli occhi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-01-23 00:00:00
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