Suoni tenui e delicati si sciolgono in dolci melodie irresistibili e candidi ritmi attorcigliati
La colonna sonora perfetta per rendere morbido un giorno difficile e tormentato. Il tocco delicato che accarezza con un po’ di dolcezza una vita troppo veloce e puntuale. Ma l’atmosfera che si sparge dalle casse non è un puro diversivo, questa musica è un tappeto soffice e colorato su cui appoggiare tutte le preoccupazioni a cui non si trova mai tempo da dedicare. Come entrare in una stanza colorata e piena di fumetti dopo aver frequentato luoghi grigi e anonimi per troppo tempo.
Ambient music introspettiva, elettronica morbida o intelligent dance music, è difficile trovare un nome per incasellare l’ultimo lavoro del duo friulano, l’unica cosa certa è che i Superegos con questa raccolta di suoni strumentali costruiscono il mood giusto per zittire il traffico e la confusione che scorrono accanto alle nostra quotidianità. Un antidoto alla monotonia delle grandi città. Ma anche la soluzione per superare la noia della vita in provincia dove lo sfondo che si intravede dai finestrini delle auto è fatto di capannoni industriali o di distese di campi piatti e sempre uguali.
Suoni soffusi che si mescolano a voci incomprensibili, colori tenui si alternano a momenti in cui le tinte sono più accese e dense, improvvisamente un ritmo sussurrato comincia a prendere vigore e una melodia irresistibile si appoggia sopra. Non è una musica che abbandona l’ascoltatore completamente a se stesso: lentamente si disegna una linea impercettibile che sarà chiara solo alla fine dell’ascolto quando si concretizza un orizzonte idealmente infinito. Tanto che quando queste dieci tracce finiscono se ne sente subito la mancanza.
Rispetto agli ottimi lavori precedenti, i SuperEgos decidono di spingere meno sull’accelleratore, i suoni si fanno più tenui ma si riempiono di sfumature interessanti che non si notavano quando i ritmi erano più veloci. Pochi modelli a cui pensare o riferimenti evidenti, una grande personalità artistica si cela dentro questo disco di cui l’unico difetto è soltanto quello di essere troppo breve.
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La recensione The SuperEgos di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-05-15 00:00:00
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