Bravi musicisti con buone idee, ma ancora troppo derivative
All'università mi hanno insegnato che quando non sai come cominciare una recensione, una citazione in apertura può essere utile. I Moscova mi hanno fregato l'escamotage, pubblicando come accompagnamento al loro disco una citazione di Leonarda Cianciulli, la saponificatrice di Correggio, che per me che so fare il sapone in casa è sempre stata un misterioso polo di attrazione.
Questa presentazione mi ha predisposta all'ascolto positivamente, ed effettivamente "Brings abundance" è, tutto sommato, un buon lavoro. "Photochemical" in apertura ci porta subito nella dimensione rock-melodica che regna in tutto il disco; un solido power trio che su base grunge inserisce lunghe digressioni post-rock, preferendo ridurre al minimo il cantato, come dimostra "iBegatini", brano totalmente strumentale. Però è un peccato, perchè le successive "Teleport" e "Supermeat", dimostrano che i Moscova sanno cantare e anche bene, e soprattutto sanno scrivere delle belle melodie, piene e cantabili. Per concludere, in "Deadmeat" tirano fuori un'anima più oscura e disperata, regalando dei momenti moderatamente noise.
E'indubbio che i Moscova siano bravi musicisti con tanti spunti melodici e tanto bel suono presente e importante, ma come la citazione a inizio recensione, che serve a mascherare una sostanziale mancanza di idee, anche questo disco è ancora troppo derivativo e stenta a staccarsi da modelli perfettamente riconoscibili. L'impressione generale è ottima, ma manca quella vena personale necessaria per emergere nel mare di band che fanno esattamente la stessa cosa. In ogni caso, io li terrei d'occhio.
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La recensione Brings Abundance di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-07-26 00:00:00
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