Il freddo dell'elettronica incontra il calore del blues, ma il risultato non è affatto tiepido.
Non serberò rancore per non aver ricevuto il cd fisico del cui packaging si parla in giro con tanto entusiasmo, e spenderò lo stesso parole buone per i Flebologic. Perché quando un gruppo merita, merita e va detto, packaging o non packaging. Soprattutto, va detto quando un gruppo prova a rimescolare le carte in modo originale, e ci riesce pure, dando mostra di una personalità spiccata. E cosmopolita anche, a giudicare da questi sei pezzi di elettronica aperta a ogni contaminazione.
Come dei Chromatics a spasso per Bristol, Kingston e le rive del Mississippi, la band lombarda viaggia con il suo bagaglio di synth addentrandosi in territori urbani illuminati da neon, fari di auto e sensuale wave elettropop (“Shipwreck”), attraversando lande melmose dove l'oscurità è rotta dalla luna e dal blues (“Crawlin' worm”), tirando tardi in locali animati da una chill out scura e non fighetta (“Mis(s)understanding”), indugiando su spiagge battute da vento invernale, trip hop e dub (“Angel dub”, “Old Big Boat”). Qualunque cosa ci sia nel nostro, di bagaglio, seguiamoli, che se continuano così ci faremo dei bei viaggi.
---
La recensione Shipwreck di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-07-10 00:00:00
COMMENTI