Scrivo queste parole con il cervello tenuto in pugno da una delle cose più belle che il mio lettore abbia fatto roteare negli ultimi tempi.
Provate a chiudere gli occhi e immaginate di strappare il cuore ai System of a Down per ridare vita a Frank Zappa, probabilmente sareste vicini all'immagine sonora dei Los Bastardos.
Il sangue di questa band ribolle lanciando schegge impazzite in ogni direzione. Stiamo parlando di crossover nel senso più pregiato del termine, ovvero commistione di generi diversi capaci di confluire in una musica eterogenea ma coerente.
Volendo cercare un centro di gravità, appare naturale prendere il metal come punto di partenza, ma in realtà i Los Bastardos non lasciano veri punti di riferimento, spostando continuamente il baricentro sonoro. Le quattordici mine vaganti contenute in "...Basta" non lasciano neanche il tempo di respirare. Sontuosi intrecci metal, fitte trame jazz e giri funk si incastrano tra cambi di ritmo devastanti e melodie impeccabili, lasciando spesso di stucco con inversioni di rotta e suoni imprevisti.
Oltre a possedere una tecnica invidiabile, i cinque ragazzi della Val d'Aosta dimostrano di avere idee chiare e un "gusto" sopraffino nel gestire gli arrangiamenti, senza mai scadere in inutili esercizi di stile.
Su questo impressionante impianto sonoro, spicca una Voce che per certi versi riprende (e supera?) quella di Serj Tankian, riprendendone la versatilità ma personalizzando ogni passaggio con grande carisma.
Inevitabile fare un plauso anche ai testi, sempre molto ispirati, convincenti e con la particolarità di essere scritti in italiano (principalmente), inglese, francese e arabo.
Tra le tracce più sorprendenti: l'imperdibile impeto di Fino in fondo, ispirata dal dramma di una famiglia di Fenis durante l'alluvione valdostana del 2000; l'ironia anarchica di In Blanko, brano gia contenuto nel primo CD; il riuscitissimo omaggio a Frank Zappa con Tell me you love me; la teatralità di Tuo Specchio, brano in cui il metal incontra Avion Travel e Capossela; lo stupefacente intreccio crossover di Disagio, il primo singolo estratto dall'album.
A questo punto non resta che tributare un lungo applauso a una formazione che potrebbe essere tranquillamente esportata facendo impallidire molti sbarbatelli nu-metal americani.
Se amate il genere, difficile trovare di meglio in Italia e non solo...
---
La recensione ...Basta di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-05-30 00:00:00
COMMENTI