Bona Head The Path 2012 - Alternativo, Electro, Pop rock

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Il talento compositivo c'è, va solo spogliato di orpelli inutili.

Bona Head è il progetto musicale solista di Roberto Bonazzoli, già negli SHW. "The Path" è il suo secondo album. Un lavoro nel quale condividono due anime, una sinfonica e l'altra più elettronica. Non mi stancherò mai di dirlo, ma un album di 15 pezzi, nel 2013, con la bulimia sonora alla quale siamo sottoposti, è davvero troppo lungo. Andreste a vedere un concerto di due ore di una band sconosciuta? La calata della palpebra è fisiologica. Dunque un'ora di musica nuova, invece che lasciare l'ascoltatore con la fame, con la volontà di ascoltare il disco un'altra volta, lo ingozza e rischia di soffocarlo.

Entriamo nello specifico di questo album: "Incipit" mi piace, dreamy ambient dolce e malinconico, la seguente "The Path" rivela però un'anima musicale barocca. "R.E.M." è una bella composizione, nella quale tuttavia la voce femminile di supporto non giova, rischia la deriva del duetto sanremese. "Way Out" libera la sottile psichedelia acustica e palesa l'influenza di un certo brit rock del ventennio scorso, "Corner" invece potrebbe essere una outtake dei primi Keane. "Holes and Snares", strumentale e mia personale favorita, attinge da un Craig Armstrong sognante, poi parte il synth di "Chasm", col il cantato in puro Muse style e siamo vicini al plagio di una band che proprio non adoro. "Relax" è una delle canzoni più a fuoco, un mix fra i Simple Minds e gli U2 prodotti da Brian Eno. Roberto ha una grande sensibilità compositiva e una tecnica notevole, altrimenti non potrebbe comporre melodie come quella di "Mystic Mountain", però il gusto a volte latita, offrendo aperture e soluzioni che per un paio di volte mi hanno fatto pensare ad Amedeo Minghi, senza offesa per l'uno o per l'altro.

Un long long playing, un po' fuori dal tempo, con qualche bella canzone il più delle volte appesantita da un arrangiamento non adatto. Consiglio una maggior scrematura dei pezzi ed una forte attenzione alle soluzioni sonore, che in ambito elettro rock hanno lo stesso peso della composizione in sé. Il talento c'è, va solo spogliato di orpelli inutili.

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La recensione The Path di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-02-04 00:00:00

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