Il parossismo dei sentimenti negativi per un esordio da dimenticare
Leggete il titolo dell'album e aprite il dizionario alla lettera p. “Parossismo: esasperazione di un sentimento, vertice massimo di uno stato d'animo; in medicina: esacerbazione di una malattia, ossia la sua forma più grave”.
Appresa tale definizione risulterà chiaro, dopo l'ascolto dell'album, che l'unica cosa apprezzabile del lavoro è il titolo stesso, realista e autocritico allo stesso tempo. L'esasperazione della lingua, voluta da testi forzatamente complicati e poveri di musicalità ("lungo versi e buoni morsi che aggrediscon di sadismo le mie spalle madide nel vespero", "Autoritratto”). L'irritazione, crescente brano dopo brano fino al suo apice estremo. Il parossismo dei sentimenti negativi. L'esordio di Antonio e l'angelo, progetto calabrese, non fa ben sperare. Un disco di undici tracce che non lasciano alcun segno, non definiscono un'impronta apprezzabile se non quella di totale assenza di piacere musicale.
Lo stile dell'album si basa su di una voce spesso stonata, melodie banali e già sentite e una sessione ritmica poco incalzante. La chitarra, a parte avere un suono abbastanza discutibile ("Piume d'esistenza"), sembra a volte addirittura scordata ("Si"). In molti brani manca proprio un nesso logico fra le varie parti che alla fine dia la sensazione di aver ascoltato un qualcosa di sensato o ragionato ("C'era una vodka", per citarne uno), al contrario invece dei testi troppo complessi e privi di gusto. Oltre il già citato "Autoritratto", un altro buon esempio potrebbe essere è "Sangue ancestrale" ("...dipingerei leggi concentriche per te") o anche "La frustrazione dei sentimenti" ("...mera chimera").
Un esordio coi fischi.
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La recensione Il parossismo della poetica limite di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-01-24 00:00:00
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