Non avevamo più notizie dal 1999, anno della pubblicazione di “1.0”, del progetto emiliano identificatosi all’epoca col nome di Fiamma Fumana; cambia adesso la ragione sociale del progetto - da ora in poi solo Fiamma - ma la sostanza rimane invariata: 1/3 di voce (della titolare), 1/3 di elettronica e 1/3 di musica tradizionale sono gli elementi della formula che contraddistingue fin dalle origini l’interessante esperimento sonoro messo in piedi da Alberto Cottica, già fisarmonica dei Modena City Ramblers.
Dopo tanto attendere è quindi la volta di “Mantra”, mini-cd che raccoglie 3 tracce inedite più una cover e che in qualche modo serve alla band come nuovo biglietto da visita; ascoltando infatti questi ‘segnali’, ci sembra chiaro che la band abbia tentato nuovi - o perlomeno diversi rispetti al passato - percorsi di ‘sintesi’. Sì è cercato, insomma, di snellire i brani da tutte quelle sovrastrutture elettroniche che inficiavano molti degli episodi presenti nell’esordio, per lasciare spazio solo al necessario. Il risultato di questa ‘sottrazione’ è palese ascoltando i due inediti posti in apertura: la title-track é una ballad arrangiata in chiave elettro-acustica, con la (splendida) voce della protagonista mixata, giustamente, in primo piano; “Mutate & survive” ha invece i connotati di un pezzo dei primi Ustmamö, a conferma del fatto che Mara Redeghieri e soci di pezzi del genere ormai non ne sanno più scrivere.
A seguire la reprise di “Jöga”, intestata in origine a Björk (per la quale i Nostri - qualora non ve ne foste accorti - nutrono un debole non da poco) e qui riletta dal vivo proprio seguendo le indicazioni del ‘new deal’ di cui sopra - ovvero la fisarmonica di Alberto ad accompagnare Fiamma e qualche beat in sottofondo.
Di beat, invece, ne troverete a iosa in “Come down”: con la complicità di Santos, infatti, viene imbastita una traccia che non segue il percorso di cui s’è detto finora, ma strizza l’occhiolino a certa elettronica dai rimandi eighties, tanto che potreste ritrovarvi a ballarla in qualche pista perché qualche dj intelligente avrà pensato bene di selezionarla. In questo caso tutto potremmo dire tranne che l’esperimento non ci sembra riuscito, tanto che il consiglio è di battere (anche) questa strada a favore di un linguaggio il più possibile vario e (ci auguriamo) efficace.
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La recensione Mantra (single) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-06-04 00:00:00
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