Sono già un pò di mesi che sento circolare il nome di questi Garden of Alibis, dopo l'uscita del loro primo ep è aumentata l'attenzione da parte del pubblico su questo progetto proveniente dal nordico Piemonte. Il quartetto in questione fonde quanto di più "figo" ci sia al momento o ci sia stato nel recente passato della musica indie, mettendo insieme le influenze più varie e disparate. Dalle sonorità elettro/punk-funk dell'iniziale "WICAYO", al pop serafico di "Flower Power" passando per le sonorità college rock della title-track "Colours".
Il disco scorre via assolutamente piacevole e ben curato, non appesantisce anche grazie a quel suo tocco scanzonato e un po' teen che contraddistingue molte tracce del lavoro. Detto ciò, i Garden of Alibis non sono soltanto un gruppo per giovincelli: sanno costruire delicate melodie e brani estremamente intensi che riescono a portare indietro con la mente l'ascoltatore fino ai tempi della spensieretezza liceale.
C'è un'immediatezza ed una semplicità nel lavoro della band torinese che rende questo album d'esordio altamente godibile, aprezzabile per il semplice fatto di non voler suonare pretenzioso; spesso c'è assoluto bisogno di allontanarsi dalle difficoltà e questo "Colours" può senza dubbio essere un buon ticket per un viaggio nella tranquillità.
Per stessa ammissione della band, una grossa influenza viene rappresentata da band come i Kings of Leon o i The Killers, senza dimenticare l'attenzione a band più fresche e giovani come i nordirlandesi Two Door Cinema Club. Questi ultimi in particolare vengono fuori in brani come "In Your Wedding Gown" mostrando come forse l'unica piccolissima pecca di Colours sia la mancanza di omogeneità, questione che però a seconda dei punti di vista può anche essere considerata aspetto di estrema positività.
In definitiva questo debutto dei Garden of Alibis risulta assolutamente fresco, compatto e coeso per ciò che riguarda l'interazione tra le varie componenti della band; la sensazione finale è di avere tra le mani un progetto di ottima fattura ed persino esportabile.
"Colours" è un disco perfetto per le prime giornate post estive in cui il sole comincia ad andare via troppo presto e il rischio di vedere l'umore cadere a precipizio sembra diventare assai alto. Questo lavoro si candida ad essere antidepressivo adatto per le giornate di pioggia, in cui ci si ritrova rinchiusi in casa a fumare sigarette, leggendo come forsennati libri che non vorremmo o anche come palliativo buono per il mal di testa dovuto al troppo lavoro.
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