Sette brani che accompagneranno la mostra di Ester Grossi a Parigi. Sette band ispirate dalla seducente relazione tra sottosuolo e superficie.
Rispetto a ogni cosa, c’è sempre un sotto e un sopra. Chiaro che, il sotto, affascina di più. Perché tutto è da scoprire, perché al fondo è legato il buio, la ricerca, la rivelazione: la luce che trovi, seppur debole, ha una valenza diversa. Aldilà di metafore e spunti introspettivi, questa compilation nasce da uno scavo reale che la piccola Ester Grossi osservò da vicino seguendo il papà archeologo: ora Ester è ben nota come artista e ha deciso di dedicare una serie di tele a quei ricordi, all’idea di scoperta che poi è il punto di equilibrio o di rottura in qualunque rapporto, come pure tra superficie e sottosuolo.
Così sette band scrivono pezzi per abbracciare le immagini, creando una colonna sonora (curata da Federico Pirozzi di La Belle Epop) che accompagnerà la mostra di Ester a Parigi. La musica si dilata per diventare compagna fedele, l’elettronica dominante scivola nitida, tra la malinconia trattenuta di His Clancyness e le estati sbiadite e memorabili dei Karibean (ft. North), l’acido minimalismo di Wolther Goes Stranger che spinge sul dancefloor tra riverberi oscuri: e già pensiamo al diffondersi delle note nella Galleria Rue De Beauce, tra la morbidezza assolata dei Welcome Back Sailors e le atmosfere sfumate degli Husband, che sembrano galleggiare tra ombre accoglienti.
Poi i Murder con la loro natura inquieta e gotica, e la chiusura eterea di Spakkiano: necessario low profile per suoni destinati a completare un progetto, a sposarsi in contesti adatti, a creare una vera rappresentazione dove il visitatore è protagonista ed è inevitabilmente incapace di scindere ciò che ascolta da ciò che vede, ciò che esplode dentro da quel che urla fuori. E come il sotto e il sopra, ogni punto di contatto porterà nuove, sorprendenti scoperte.
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La recensione The Line Below di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-05-18 00:00:00
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