un disco non nuovo a livello contenutistico ma con spunti interessanti che dimostrano che i Reverve ci sanno fare
Abbastanza convincente l'EP d'esordio dei Reverve, seppur ancora molto influenzato da alcuni modelli ben riconoscibili, su tutti i Verdena degli esordi. Il disco si apre con la violenta “Mi manca”, un brano d'attacco di alt-rock sporcato di grunge; prosegue con la ballata dalle aperture post-rock “Sospite” e si conclude con la stoner “Cardiattack.o.”, tutti brani molto promettenti, penalizzati però da testi che sembrano creati tirando fuori dal cappello frasi a caso (conosciuto anche come “metodo Alberto Ferrari”).
Lo spettro di Ferrari aleggia anche sull'uso della voce e sulle lunghe code strumentali presenti in quasi tutti i brani, belle e roboanti, che osano giocare psichedelicamente con la sezione ritmica, spiazzando in continuazione l'ascoltatore e costringendolo a mantenere un alto grado di attenzione, che potrebbe essere altrimenti messo alla prova dalla durata quasi progressive dei pezzi, compresa tra i 6 e i 10 minuti.
In sostanza, un disco non nuovo a livello contenutistico ma con spunti interessanti che dimostrano che i Reverve ci sanno fare. Io li aspetto per dargli una seconda possibilità.
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La recensione Cardiattack.o. di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-09-13 00:00:00
COMMENTI (2)
Gran disco
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