cccp... su questo hanno puntato i recensori di questo disco, tanto che e' messo in evidenza piu' il passato di questo personaggio, Fatur, invece che il presente e il futuro. Personalmente devo ammettere la mia scarsa conoscenza dei cccp: la mia cultura musicale in quel periodo era infatti agli inizi -sono giovane?? boh- e oltre a qualche canzone non mi ricordo certo gli spettacoli dei cccp con cui si esibiva l' "artista del popolo" (che e' appunto Fatur)... quindi faccio un mea culpa e ascolto il disco senza nessuna idea di quello che ci puo' essere dentro e, in fondo, penso che cosi' e' anche meglio. Tutto il disco e` mosso da un ritmo dance che si sposta ogni tanto piu' verso la tecno o verso il rock, a seconda che prenda il sopravvento l'elettronica di tastiere e campionatori o la carica della chitarra elettrica. I testi sono a tratti demenziali e strampalati ("brigitte"), ma talvolta raggiungono immagini e metafore che colpiscono l'ascoltatore ("Sex in the car"). I testi sono costruiti quasi a sprazzi... cioe'... sembra che per scrivere i testi Fatur usi le luci psichedeliche (!), aspetta, mi spiego meglio: questi testi vanno di pari passo con le luci azionate dalla musica, tipo quando sei in discoteca e percepisci le immagini solo quando lo strobo ti illumina intorno, ecco, cosi' fanno talvolta i testi: colpo di basso-luce accesa-un verso... non male. Alla voce soft di Fatur in alcuni brani si aggiunge quella di Cristina Lupi ("aeropolis", "neon blu") che da' in alcuni tratti delle sonorita' "stile primi ustmamo`"... Probabilmente dal vivo lo spettacolo trasmette sensazioni piu' forti, grazie ad una scenografia particolare (stile "mad max"), ma sul cd "l'amour" l'atmosfera e' molto soft e rarefatta. Giudizio finale? Cd piacevole e ben realizzato che puo' funzionare bene in certe discoteche *tranquille* e locali stile... "iris blond & the freezer".
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La recensione L'Amour di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1998-11-21 00:00:00
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