Propulsioni dub accompagnate da atmosfere analogiche
Se siete dispiaciuti di non avere assaporato in prima persona la Bristol sound trip-hop anni ’90, Massive Attack, Tricky, Portishead, per citarne alcuni, potete mettere fine alla vostra amarezza: ci sono i Fukada Tree a rievocare la “belle époque” in questione. “Clementine”, affonda le proprie radici in questo scenario di fine secolo: tradizione trip-hop inglese, con leggere propulsioni dub accompagnate da atmosfere analogiche.
La summa del percorso che ha deciso di intraprendere il gruppo calabrese è rappresentata da un bel gioco di riflessi, fra suoni cupi, morbidi e sinuosi che durante il percorso, escono dall’oscurità, cambiando forma, per diventare tesi, inquieti e serrati. Le tracce sono macchiate da leggere vibrazioni reggae e drum & bass, fondamentali per svincolare i pezzi dagli angoli troppo scuri e cattivi della dub e del trip-hop.
Strati elettronici multiformi, dunque, uniti sapientemente alla componente analogica, la chitarra di Spadaflora e alla voce, uno dei punti di forza di questo progetto. Il timbro vocale di Martina Andrielli è pulito ma viscerale, avvolgente, capace di virtuosismi (quasi) paragonabili a quelli di Martina Topley Bird. Un prezioso valore aggiunto, che dà maggiore corpo al progetto.
Nel complesso è un lavoro ben pensato, un incrocio gradevole di diverse geografie sonore, un progetto rispettoso delle tradizioni passate. Certo, il tiro va perfezionato con una maggiore dose di personalità, fatto questo, non è da escludere che il gruppo cosentino possa guadagnarsi un lascia passare di tutto rispetto per terre straniere. Comunque, se le basi sono queste, i Fukada Tree in futuro potrebbero riservaci delle ottime sorprese.
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La recensione Clementine di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-01-19 00:00:00
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