Crummy StuffThe way we listen to..2002 - Punk

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E chi l’avrebbe mai detto che un giorno i Crummy Stuff avrebbero tirato fuori un disco del genere? Ok, un disco di sole cover, ma che un gruppo punk - per inciso, fra i più validi nella Penisola - riuscisse a rendere talmente bene un repertorio che pesca tanto dal rock quanto dal pop e, ovviamente, dal punk stesso, in pochi ci avrebbero mai creduto, io per primo.

Quindi il più grande dei complimenti va (nuovamente!) sia al boss di Ammonia che al quartetto titolare, capace di pescare dal cilindro 13 tracce audio (+ 1 video live) semplicemente spettacolari! D’altronde se il cd è sempre fra i primi della pila, pronto ad esser ripescato in ogni occasione, ciò per il sottoscritto significa qualcosa, ma significherà presto anche qualcosa per voi.

La saga inizia con “New day rising”, originariamente intestata agli Husker Dü e qui riletta splendidamente al punto che Bob Mould ne invidierebbe la resa. E che dire della successiva “Wave of mutilation”, appena appena accelerata e splendida come la precedente? E, badate bene, stiamo parlando di due capisaldi della storia del rock, senza contare la successiva “Walking on the moon”, irresistibile in questa caratterizzazione punk.

Poi è la volta di “You shook me all night long”, già inclusa nel tributo agli Ac/Dc e sulla quale non c’è molto da aggiungere perché già altrove, in questa sede, sono state spese delle lodi. Ancora, “Standards” dei Jam, per la quale valgono le stesse identiche osservazioni fatte qualche riga più sopra rispetto alla cover dei Police.

Altra chicca imperdibile è “Me & the farmer”, scritta a suo tempo dagli Housemartins e che viaggia in quinta, ovvero con quella ‘marcia in più’ rispetto all’originale che già rendeva ampiamente. Subito dopo “Do the pop”, anche questa già inclusa nel tributo ai Radio Birdman e sulla quale potete leggere altrove. A seguire “Russian roulette”, dei meno popolari Lords Of The New Church, che riporta alla memoria le prime ‘rock ‘n’ roll noise pollutions’. Mentre subito dopo è la volta dei Barracudas qui riletti con “Summer fun”, brano che con un titolo così non poteva essere altro che un pezzo surf.

Ma non contenti, i quattro assestano ancora fendenti: “The one I love”, anche questa accelerata, è da lacrime e, giuro, non fa assolutamente rimpiangere l’originale. E vogliamo parlare delle emozioni che suscita la versione di “Blister in the sun”, appena più chitarrosa dell’originale ma altrettanto godibile.

Infine “Planet earth”, alla quale i Crummy Stuff fanno indossare abiti punk che calzano a pennello - e che fa pensare ai Duran Duran come artisti dotati di un’ottima scrittura ma non altrettando validi in fase di arrangiamento. Chiude infine il cd “Psycho killer”, e sarebbe bello sapere il giudizio di David Byrne sulla versione, ma non crediamo possa aver qualcosa di cui lamentarsi.

Se c’è un cd indispensabile oggi, credo che “The way we listen to..” sia fra questi; spero solo che il giudizio non sia valido solo per il sottoscritto, ma anche per tutti coloro che sono in cerca di buona musica e good vibrations.

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La recensione The way we listen to.. di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-06-10 00:00:00

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