La stanza è semibuia, solo una fastidiosa luce al neon a illuminare la carcassa di Broken Time Structure stesa sul lettino ospedaliero. Un’accurata vivisezione permette di distinguere chiaramente tre anime organiche che coesistono all’interno di questo corpo informe. Tra il sangue e i bisturi restano ben visibili evidenti segni di distorsioni trash-metal, schegge di pallottole punk-hardcore ormai arrugginite e tracce di psichedelica industriale tra Ministry e Nine Inch Nails. Le analisi rilevano anche la presenza di particelle classicamente rock assestate su valori assolutamente nella norma e quindi irrilevanti. Dal rapporto medico si intuisce chiaramente che la creatura è stata assemblata da una mente bipolare con tendenze al macabro ma questo esperimento è sostanzialmente riuscito. Le particelle elettroniche rendono il soggetto interessante, l’anima industrial è ben calibrata e di grande impatto anche se i riferimenti alla band di Trent Reznor sono talvolta troppo piatti e simili ai prototipi. Le particelle di “7 ways” fanno capire che “Kill’em All’ dei Metallica ha girato sul piatto parecchie volte mentre Broken Time Structure veniva assemblato in laboratorio.
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