Louder Misraim 2012 - Rock, Metal, Grunge

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Ennesima band a confondersi tra le moltissime altre dello stesso genere, noia e originalità al grado zero

La non contemporaneità del contemporaneo. E la noia. Sembra impossibile, eppure i Louder sono un gruppo del 2012, anche se sembrano saltati fuori direttamente dagli anni 90 dei Soundgarden. Al massimo dai primi anni 2000 degli Audioslave. Proprio niente in questo “Misraim” suggerisce un guizzo di originalità, una speranza di personalità, un alito di freschezza. Sebbene la band suoni compatta e i brani siano abbastanza ben composti e arrangiati, sebbene i timbri siano altamente graditi ai fanatici del grunge e gli assoli quasi idolatrati da quelli dell'hard rock, la noia del già sentito, la stanchezza del “mi ricordano...” rendono difficilmente digeribili le undici tracce del disco; dal sillabare cornelliano di “Breathe free”, all'incedere spedito degli Stone Temple Pilots di “Between the lines”, alle ballate semiacustiche wannabe Pearl Jam come “Brand new day”, nonostante l'impegno, proprio non si riesce ad uscire dai binari del tutto già fatto.

Il cantato poi, non sempre preciso, alle volte pecca anche in interpretazione, stanca e anonima, forse anche a causa della scarsa brillantezza dei testi. Tanto per citarne uno, quello di “Best of me”: «It's all wrong, thank you for every moment you gave to me, tell me why should I stay by your side, so I will try to disappoint you no more, I will give the best of me for you»...per farla breve, lo stesso spessore di un “Ti amo cucciola” su un muretto della stazione. Ennesima band a confondersi tra le moltissime altre che trattano lo stesso genere alla stessa maniera. Peccato, perché almeno sanno suonare decentemente. Tanto vale formare una coverband.

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La recensione Misraim di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-10-27 00:00:00

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