Lips Against The Glass
Vivid Colour 2012 - Elettronica, Shoegaze, Ambient

Vivid Colour

Tra elettronica e sogni lisergici, samples e fulminanti derive shoegaze.

La traccia di rossetto su un calice subito dopo un brindisi in una sera di festa. Oppure la malinconia di un bacio lasciato sui vetri appannati a testimonianza di un amore finito. Due sensazioni opposte, riassumibili in unica immagine: labbra contro il vetro, ovvero Lips against the glass. Due sensazioni opposte come quelle che impregnano ogni suono di “Vivid colors”, album d'esordio del progetto bolognese.

Gli intenti sono chiari sin da “Am”, prima traccia: in bilico tra elettronica in stile Mùm e sogni distorti, una voce che seppur filtrata dagli effetti non è affatto fredda o lontana, samples dalla dolce ripetitività e fulminanti derive shoegaze. “Not another try” è un paesaggio notturno, un incubo lisergico senza via d'uscita, un giro continuo su se stessi. “Hanky mood” è l'attimo che precede il risveglio, immerso in una distanza ovattata e priva di pensieri, con sonorità vagamente chill wave. “Pink lands” è uno dei pezzi migliori, vicino alle magnificenti architetture sonore di Autechre.

 

“That moment” ha un sapore ambient, ascoltarla alla luce del giorno sarebbe un peccato, sono note scure che dondolano fino a sfociare nelle successiva “Tremolo”, i cui bassi sono il cuore pulsante di una ninna nanna elettrica. “Keep focus” è solo un preludio: al varco ci attende la finale e disarmante “Violin”, un ronzio lontano e suoni disciolti nell'acido che avanzano maestosi per oltre otto minuti e nemmeno un secondo di noia.

 

Alla fine, riemergere dal groviglio emozionale di questa avventura sonora non è affatto semplice: quest'album dimostra di essere esattamente ciò che dichiara sin dal titolo. “Vivid colors”: colori vividi, tra luci artificiali, sfumature calde e pennellate notturne.  

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