La piccola Trento ci sforna, ancora una volta, una bomba. Questo è il turno di Gianluca Taraborelli, aka Johnny Mox, e del suo "We=Trouble". Come un castello di carta, una grandissima costruzione fatta di voce. (Quasi) solo loop vocali, e dentro c'è qualsiasi cosa. Negli ultimi mesi questo disco è (giustamente) girato parecchio, io mi sono imbattuta in un bel po' di recensioni e ho notato un fatto curioso, che tutti ne hanno (giustamente) tessuto le lodi, ma lo hanno fatto in modi diversissimi.
Non si possono trovare nemmeno due definizioni che siano una simile all'altra, ad ogni recensione sembrava di leggere di un disco diverso. C'è chi ha detto gospel, chi noise, chi blues, soul, addirittura qualcuno che si è azzardato a dire ambient. E ciascuna, in un brano o nell'altro, è perfettamente calzante, "We=Trouble" è tutto ciò, una macchina impazzita e inarrestabile. Io me ne sono innamorata follemente al primo ascolto e poi l'ho visto dal vivo e ho realizzato che è immenso. Immenso, giuro. E sì, così immenso che il disco è anche in fri daunlò.
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