Il Made in Italy dell'electro che non compra la terra, ma la zappa.
Avrei voluto sbrigarmela in velocità su questo disco dicendo semplicemente che: Scuola Furano è bravo e quindi comprate ogni cosa mette in vendita. E invece devo fermarmi un attimo e dirvela tutta (lo so, è pesante anche per me star qui, su questo mondo).
Premesso che la fluo-electro, quella che nello specifico serve a disinsudiciare i corpi di gente che va a ballare ai Magazzini Generali al 90% perché nei club dei fighetti, tipo per esempio il The Club di Milano, non ci vuole andare: un po' per i prezzi, ma soprattutto per il presenzialismo esasperato e i vestiti brilluccicanti, e poi perché usano ancora i vocalist che presentano la serata (kill the vocalist, siempre!). Premesso anche che il digital soul è proprio una corrente di pensiero, non è soltanto un discorso tecnico di scelta e raffinatezza dei suoni, è una vera e propria exit strategy per tutti coloro che provano a estrapolare una qualche goccia di anima da dentro quel freezer che è il computer che produce suoni che non nascono quasi mai dalla meccanica di un vero e proprio strumento musicale. Premesso questo e mille altre cose che do per scontato, questo disco di Scuola Furano, seguito degli ep “Max Power” (Mantra Vibes) e “Tribute” (La Valigetta), potrebbe travolgere chiunque, tipo quegli asciugatori negli Autogrill impostati al massimo della potenza che se ci metti la testa sotto ti decapitano. O quantomeno ti stordiscono.
In generale però la gente deve sapere che con la house culture, quella tipo electro, cioè un po' dubby e un po' rap nelle intenzioni, un po' Chicago e un po' Parigi, non vai molto lontano, sei nel mezzo. E poi c'è da dire che con Scuola Furano l'espressione “niente di nuovo” è un gran complimento perché sembra essere talmente affascinato dal passato, non solo a livello di sampling ma proprio di immaginario, che ogni pezzo potrebbe essere un tributo alle generazioni precedenti. Quelle che se non hanno fatto i soldi in qualche modo ora sono lì a tamburellarsi le dita sulla pancia pensando che “questa musica è merda anacronistica” oppure stanno leggendo qualche articolo tradotto da Vice per scoprire oggi e solo oggi come si fa a leccare una donna nelle parti intime mentre mangi un kebab, senza ingoiare peli.
11 tracce, alcune anche con dei feat: da Fiorious a Xander Ferreira, Jolie Cherie e Kelly. Dai 90 ai Kraftwerk, dai Basement Jaxx a Nathan Fake, da Shannon a Simian Mobile Disco. E tanta altra roba, Run DMC compresi. Se sei un qualche tipo di dj allora qualcosa di questo disco ti piacerà sicuramente, per cui muovi quelle dita vai su Beatport e spendi due soldi, invece di pensare soltanto alle sneakers nuove. Altrimenti se tu alle serate chiedi una qualche forma di budget allora a Scuola Furano quanti miliardi dovremmo dargli?
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.