Malinconie da ufficio triste e villaggi vacanze lontani. Canzoni garbate, tenere, ma che si dimenticano in fretta
Nel tempo super veloce, precario e da mille lavori in un giorno solo, quasi commuove che uno abbia a disposizione un'intera estate, una lunga serie di cuba libre, l'atmosfera da villaggio vacanze, e poi una ragazza da ricordare con malinconia mentre l'orologio dell'ufficio ti scandisce i pomeriggi grigi. Non voglio essere il solito giovane che si lamenta della sua vita incerta, ma questi racconti sembrano più un fumetto che quotidianità vera. Mi ricorda una sitcom di Canale 5 anni 80, con Milano che si alza frenetica e tutti a lavorare, 8 ore d'ufficio, aperitivo, cena scongelata e si litiga con la sveglia il giorno dopo. Dal mio punto di vista (magari sbaglio), Pino Cerrigone è un freak, uno che vive più nella fantasia che nella realtà.
Pino Cerrigone nasce nella provincia Cosenza, vive a Milano e dalle foto non sembra nemmeno così vecchio. Avrei pensato a uno di quei cantanti di piano-bar sulla soglia dei cinquanta che ha ancora voglia di fare dischi. Sembra invece un giovane nostalgico, e le canzoni potrebbero essere una fuga fantastica, naif, autoironica, garbata come lo swing italiano anni '50.
Certo stranisce, incuriosisce ma, mi spiace doverlo chiarire, non siamo di fronte a nulla di eccezionale: voce nella norma e normalmente stonata, arrangiamenti piacioni che passano dal pop stile Radio Italia, allo swing mettendoci di mezzo il country da autogrill. Ricorda le canzoni che chiudevano i film di Francesco Nuti, ma il brutto è che la tenerezza va via presto: questo protagonista triste, un po' sfigato, costretto a passare le notte a guadare nelle nebbia meneghina per vedere se spunta il mostro di Loneliness; alla fine te ne dimentichi. Sono canzoni carine, nel peggior modo di intendere il termine.
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La recensione Eventi Disgiunti ep di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-02-15 00:00:00
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