New-wave è il panino sperimentale che componete quando non avete voglia di cucinare.
Sferzata di positività questo disco dei De Grinpipol. Fresco, dinamico e piacevolmente colorato di sonorità elettroniche, un sorso d'acqua gassata appena tolta dal di frigo. "Earworms" decolla da "Feed the music", pezzo d'apertura elettro-pop alla White Lies, molto vicino alla parte britannica dell'ultimo beat-rock anni '80 fatto di basso lineare e modulazioni synth. La forte influenza dei Joy Division si fa sentire prepotente in "Minoli" e "Funny Games": cantato skizofrenico in falsetto e linea dritta delle melodie, l'immagine immediata che mi balena in testa è quella di sagome colorate dietro a porte sbattute ripetutamente da una tromba d'aria. La voce pare come provenire dal fondo di un deposito dismesso, riverbero metropolitano di piacevoli canticchiate ad alta voce in macchina mentre si rientra dall'ultimo festino a base di gin-gazzosa e Philip Morris.
Hanno un bel suono i Grinpipol, acuto e melodioso, "Keep up prices" lo dimostra: la testa ondeggia di qua e di là e le mani non possono fare a meno di intrattenersi con l'air-guitar da falò. Strofa Blur e ritornello Nada Surf sia in "A fur on summer" che in "Mellow led" dove finalmente il sole della sardegna espugna la fortezza grigio-anglosassone dei precedenti brani in scaletta ed esplode in un'alba tersa. Una scalinata di batteria poi, fa da apripista all'euforico refrain di "We try toghether" (impossibile non essere coinvolti nel coretto “uh-uh-uuh”), sintesi di tutte le sfumature solari del disco. Amalgama pressoché perfetta di tutti gli strumenti nella penultima traccia "On your fishbowl", bello il balletto di chitarre sopra la piattaforma del consueto basso dritto e imperituro.
L'album si chiude con "The Reckless", un brano di atmosfera più placida rispetto al resto del disco, una strizzata d'occhio alle ballate rock degli Starsailor che non stona affatto nel complesso new-wave della tracklist ma anzi, infonde una quasi malinconica voglia di riascoltare tutto da capo.
Deciso e ben suonato, Earworms è un album che riesce nell'intento non sempre facile di identificarsi nella copertina: i suoni e le parole sono come una gettata di pillole cromatiche che si agitano fino ad incanalarsi in un flusso blu di linee spezzate. I De Grinpipol hanno stile e personalità, doti che fanno di un gruppo di musicisti una band e di Earworms un buon lavoro discografico.
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La recensione Earworms di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-02-05 00:00:00
COMMENTI (1)
grandiiiiiiiiiiiii